Un bando da 100mila euro per incentivare l’acquisto di biotrituratori, macchinari che triturano gli scarti vegetali e legnosi trasformandoli in concime riutilizzabile, così da evitare gli abbruciamenti. La misura è destinata ai proprietari di terreni ad uso agricolo, alle aziende agricole ed ai coltivatori diretti dei 14 Comuni dell’area lucchese e Val di Nievole oggetto di una sentenza della Corte di giustizia europea del novembre 2020 per sforamenti dei limiti di pm10 nell’aria.
C’è tempo fino alle 16 del 2 maggio, spiega una nota, per chiedere il rimborso contributo per l’acquisto di un biotrituratore acquistato a decorrere dall’1 ottobre 2022. I contributi, per un totale di 100.000 euro, saranno gestiti a sportello da Sviluppo Toscana fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Sarà rimborsato fino al 60% della spesa (o ad un tetto massimo di 800 euro per i biotrituratori endotermici e di 2.000 euro per quelli elettrici ) ai privati e fino al 50% (o ad un tetto massimo di 400 euro per i biotrituratori endotermici e 1000 euro per quelli elettrici) alle aziende agricole. “Vogliamo sostenere i Comuni ed i cittadini residenti nella Piana lucchese e Val di Nievole Val di Nievole nella lotta alle emissioni di Pm10 legate alla combustione delle biomasse – spiega l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni – diminuendo queste emissioni grazie anche a nuove apparecchiature, come i biotrituratori, utili perché permettono di trasformare in concime gratuito e già presente in loco quei residui vegetali che fino ad oggi sono stati per lo più eliminati con abbruciamenti. Ricordo che di recente la Regione Toscana ha messo a disposizione dei residenti dei 14 Comuni della Piana lucchese e Val di Nievole ben 800mla e che stiamo lavorando per altre azioni mirate”.